Unico, personale percorso

Nell'ultimo post parlavo di progetti, e qualcosa già bolliva in pentola, ricordandomi come ho conosciuto Adriana, creatrice di "LaCiclistaIgnorante". Ci sono persone che riescono a trovare l'ispirazione in luoghi diversi, il loro percorso è spesso definito strano, senza un'apparente destinazione. Eppure proprio mettendo insieme tutti i pezzi, esattamente come un puzzle, nascono le cose migliori, capendo anche un pochino meglio qualcosa di se stessi. Mi piace quando le parole di qualcuno riescono ad accendere una luce dentro di me, mi piace condividere queste luci che si accendono, e mi piace allo stesso modo ispirare. Per questo ho chiesto ad Adriana di scrivere per me, il resto ve lo racconta lei.

"Ho conosciuto Carlotta, per caso, anni fa.
Avevo messo su un progetto artistico, volevofarelingegnera. Avevo riunito artisti semisconosciuti, secondo me validi. Volevo farne un'associazione culturale, ne avevo fatto una mostra. All'inaugurazione c'era un sacco di gente, per il periodo che è stata aperta visitata poco, ma considerando la totale assenza di budget, autoprodotto tutto compresa la comunicazione, fu un successo.
Una delle esperienze più deludenti della mia vita.
A ripensarci ora, dopo tre anni (?), non me lo ricordo neanche quanto è passato, mi sembra di scrivere della vita di un'altra persona.
Da lì è cambiato tutto.
A ripensarci ora, è stata un'esperienza tanto deludente quanto importante.

Le persone hanno un ego, tutte, compresa me. Mettere insieme l'ego delle persone è difficile e soprattutto, alla fine, tutti hanno preso qualcosa ma pochi hanno realmente partecipato a quello che era il progetto. Si sono fatti trascinare e, quando ho finito le energie, è finito tutto.

Carlotta ed io siamo amiche su facebook da allora. Ci conosciamo poco, abbiamo avuto modo di interagire, di trovarci d'accordo su alcune cose, di comprendere che abbiamo pensieri affini.
E così lei mi ha cercato, dicendomi che voleva mettere insieme un po' di artisti, e visto che io l'avevo già fatto mi ha chiesto se volevo darle una mano.
La mia risposta è stata ho smesso. E quando mi ha chiesto perchè, non le ho saputo rispondere.
Io il perchè lo so, ma spiegarlo a parole è un po' complicato.
Forse la sintesi corretta può essere questa: quella Adriana lì non esiste più.
I miei quadri ci sono sempre, ed ho sempre l'idea di mettere insieme in qualche modo la mia arte e la mia passione per la bici, ma non ho più voglia di regalare le mie energie.
Ora le mie energie sono destinate ad altro.

Sono convinta che quella grandissima delusione, da cui ci misi tanto a riprendermi, sia stato l'inizio di un percorso di cambiamento profondo, non ancora concluso, che mi ha fatto incontrare la bici, questa passione così improvvisa e dirompente che mi ha cambiato la vita.
Adesso so che cosa voglio fare da grande e sto studiando per farlo: a quasi 40 anni, dopo tanto cercare, finalmente trovare la mia strada è un po' come bere acqua fresca quando si è assettati.

In sintesi cosa vi sto raccontando?
Continuate a credere in voi stessi sempre e cogliete ogni momento della vita come il più grande degli insegnamenti: anche se ci siete in mezzo e state male, le cose non sono andate come volevate, quella cosa che tanto sognavate e per cui avete lottato così tanto è stata una delusione, anche se vi sentite in un vicolo cieco e pensate che non realizzerete niente di buono, solo continuando a tentare, ad avanzare, a sbagliare, troverete il vostro unico e personale percorso.

Sono andata a comprarmi una bici così perchè mi è girata la luna. Ho fatto il primo corso di meccanica base perchè ero stufa di essere guardata storta dal meccanico ogni volta che gli portavo la bici a far controllare i freni.
Ho percorso più di 10000 km in 2 anni e mezzo, fatto 7 corsi, di cui 5 di ciclomeccanica, e da grande voglio fare la meccanica di biciclette.

Non permettete a nessuno di dirvi cosa siete e cosa dovete fare, non permettete a nessun evento di farvi sentire inutili, non permettete a nessuna delusione di spezzarvi le gambe: nulla è a caso, quindi dopo aver pianto un po', esserci rimasti male, analizzate la situazione con tutti i mezzi che avete, e agite, fate anche le cose più assurde (come comprarvi una bici dopo 20 anni che pedali), tentate, sperimentate, usate tutte le vostre energie per costruire la vostra storia, che è unica, irripetibile e meravigliosa, a prescindere da tutto."

Segui il blog di Adriana: http://www.laciclistaignorante.it/
E la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/ciclistaignorante/

Commenti

Altri post popolari sul blog

Ode alle patate fritte - Pablo Neruda

Pioggerellina di marzo - Angiolo Silvio Novaro

Il Papavero Rosso - Louise Glück

Addosso al viso mi cadono le notti - Patrizia Cavalli

Sei bella